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Nel teatro "instabile" della vita nulla è finzione. Il destino, "regista" di questa storia, manovra i suoi giovani attori, vittime e carnefici, sul palcoscenico dell'esistenza. La scenografia ha per sfondo Agrigento e Verona. Gli interpreti recitano, vivendo, il dramma dell'esistenza, l'ineluttabilità della morte, il dono sublime e misterioso della vita che si rinnova.